Noir, Recensione

SMALL TOWN MURDER SONGS

Titolo OriginaleSmall Town Murder Songs
NazioneCanada
Anno Produzione2010
Genere
Durata75'
Sceneggiatura
Fotografia
Scenografia

TRAMA

In un tranquillo villaggio mennonita viene trovato il cadavere di una ragazza sconosciuta. Il detective Walter indaga sul caso, ma un passato misterioso crea confusione tra lavoro e vita privata.

RECENSIONI

Ed Gass-Donnelly mette in scena una tragedia travestita da noir ambientata in un piccolo villaggio mennonita, in una comunità in cui l'integralismo religioso permea la vita pubblica e privata dei cittadini. Il genere a cui il film fa riferimento si presta benissimo all'analisi del mistero che si nasconde dietro la quotidianità, una scena del crimine in cui la difesa della legalità viene meno in favore di un dramma passato che riemerge. Il regista centra il bersaglio utilizzando in modo funzionale la presenza asfissiante della religione e inserendo una colonna sonora extradiegetica che è a tutti gli effetti uno dei protagonisti principali del film. Small Town Murder Songs risulta in questo modo diviso stilisticamente in due parti, quelle con le canzoni e quelle senza, in una scissione che si manifesta soprattutto a livello registico: le scene dominate dalle musiche gospel sono caratterizzate da un registro filmico intrinsecamente grottesco, mentre le altre offrono una narrazione minimalista e cupa. Il referente principale è senza dubbio il cinema dei fratelli Coen, in particolare Non è un paese per vecchi, con la differenza che in questo film - scandito dai quattro capitoli i cui titoli sono precetti religiosi - la presenza della fede caratterizza il percorso drammatico del protagonista, condizionandolo così profondamente che nel momento in cui vede risorgere il proprio passato oscuro sceglie il martirio pur di espiare il peccato commesso. Una delle opere più felici in concorso.