Commedia, Episodi, Recensione

SIGNORE E SIGNORI, BUONANOTTE

TRAMA

Tanti sketch di diversa durata.

RECENSIONI

Tanti sketch di diversa durata, in forma di programmi televisivi o parodia pubblicitaria, giustapposti e incastrati senza un ordine preciso, ma legati dal Tg3 diretto da Scola sull’anchorman Paolo T. Fiume interpretato da Marcello Mastroianni (che, fra l’altro, intervista un politico corrotto e diffonde il filmato del rapimento dell’avvocato Agnelli): l’obiettivo di tutti è la burlesca, pungente e amara satira sulla politica e le malefatte del nostro paese, non dimenticando di colpire, ma con toni più comici, la macchina televisiva. Un gioco abbastanza riuscito: l’unico episodio scadente, nella sua comicità greve (l’insegnante si denuda e indica le parti del proprio corpo in inglese), è La lezione d'inglese, con sciocca spy-story annessa. I migliori: il trittico ‘Una città allo specchio’ sul degrado di Napoli sovrappopolata da bambini, con toni tragici (il film-inchiesta con suicidio Sinite parvulos di Nanni Loy), assurdo-allarmistici (Mangiamo i bambini di Luigi Comencini, con soluzione “alla” Jonathan Swift) e chiusura più “comica” fra La Grande Abbuffata e Le Mani sulla Città (Da malata a convalescente: gli amministratori si pappano la città in forma di dolce). Il generale in ritirata, ovvero al gabinetto con crescendo di inconvenienti, capitolo grottesco di Monicelli con Ugo Tognazzi nella “merda fino al collo”. Il disgraziometro, con folle telequiz condotto da Villaggio/Bongiorno sulle disgrazie altrui che fanno audience. Lo sceneggiato Il Santo Soglio, omicidi e sotterfugi dei cardinali Piazza-Colonna e Canareggio per essere eletti Papa nel ‘500, con Nino Manfredi e toni epici anticlericali firmati da Luigi Magni. Altri capitoli, meno convincenti, sono La bomba di Mario Monicelli, un telefilm satirico sulle forze dell’ordine (falso allarme bomba in una stazione di polizia per aumentare il gradimento del pubblico), in odor di fantapolitica, abbastanza divertente; Vestivamo alla metalmeccanica, un breve episodio sullo sfruttamento del lavoro minorile; la tv per ragazzi di L’ispettore Tuttumpezzo di Comencini, recitato in rima da una voce fuori campo, con Vittorio Gassman che deve arrestare un corrotto durante una festa; Poco per vivere, troppo per morire, reportage di Loy con intervista al milanese di Tognazzi (ha una pensione da fame ma non si lamenta); il quadretto sulle “personalità” istituzionali rappresentate come decrepite e ridicole, previo ‘Funiculì funiculà’ (La cerimonia delle cariatidi). I vari autori (cinque registi, dieci sceneggiatori) si firmano come “Cooperativa 15 Maggio”.