SHOCK HEAD SOUL

Non era facile dar forma alle memorie di Schreber, il cui caso fu oggetto di uno studio seminale firmato Sigmund Freud. Stimato magistrato, Schreber fu vittima di deliri psicotici e di una forma, prodromica e paradigmatica, di paranoia. Simon Pummell riesce miracolosamente nell’intento, imbastendo una docu-fiction di straordinaria eleganza formale in cui si alternano, con coerenza e scientifico tempismo, ricostruzione biografica e disquisizione didattica, emozione e scienza. Shock Head Soul trasforma i fantasmi della mente in oggetti artistici d’indubbia bellezza (la macchina da scrivere sferica e pulsante), turba evidenziando la logica e la coerenza insite nel “sistema” Schreber, senza per questo negare la necessità della sua analisi scrupolosa. Il mistero di un’anima, indagato e indagabile, rimarrà tale, ma non senza aver riprodotto la doppia articolazione, tragica e sublime, dell’agire umano: creazione e distruzione di mondi, visione e revisione, delirio poetico e sua (riuscita o fallace) interpretazione.