
TRAMA
Lane, reduce da un suicidio, s’è ritirata nella casa di campagna. La circondano l’amica Stephanie, la madre Diane e il patrigno Lloyd. Ci sono anche due vicini: lo scrittore Peter e l’insegnante Howard.
RECENSIONI
Sei personaggi a confronto in un interno: un dramma senza drammi plateali, una commedia rattristata da malinconie e dolori. Più allusivo che profondo: dopo l’Ingmar Bergman di Interiors, il modello di riferimento è l’Anton Cechov di Zio Vanja e quindi il lavoro teatrale incentrato sulle recitazioni (magnifiche), i dialoghi (più alleniani che cechoviani, con stilettate fra il sottile e il diretto) e la trama (con troppi pochi risvolti). L’atmosfera suadente la garantiscono le tonalità di luci di Carlo Di Palma, irrorate in un set totalmente ricostruito in studio. Di questo sarcastico, appassionante piccolo film Allen ha girato due versioni, con alcuni interpreti differenti: nella prima, di cui era insoddisfatto, c’erano Maureen O’Sullivan, Sam Shepard e Charles Durning.
