TRAMA
Le vite di Andrea, architetto (ex) di successo, dell’anestesista Rosanna e di suo marito Riccardo, della giovane Hikma, nell’arco di poco più di un anno.
RECENSIONI
C'è una quercia sulla riva del mare
E attorno ad essa una catena d'oro.
(A. Pushkin, 'Ruslan e Ljudmila')
Quello che distingue il film di Francesco Calogero dal novanta per cento dei prodotti italiani dedicati a temi analoghi (spleen strisciante, crisi professionali e capitomboli amorosi, il passato che contamina il presente e sembra inibire ogni possibilità di futuro) è la capacità di ancorare i personaggi e i loro scarni, frammentari e spesso contraddittori discorsi a una realtà spaziale attorno alla quale ruota tutto il racconto. La villa di Andrea, che (prevedibilmente) custodisce i suoi segreti più cari e dolorosi, passa dall'iniziale abbandono a un'attività sempre più frenetica, viene coltivata e fiorisce come un giardino, arrivando a ospitare (coerentemente) una rappresentazione del Sogno shakespeariano, per poi sfiorire nuovamente, man mano che i personaggi si ritraggono in se stessi, si disperdono e ritornano infine al punto di partenza, approdo (temporaneo?) che sembra segnare una nuova rinascita (una seconda primavera) anche per la casa sospesa tra la vegetazione e l'acqua. Come nel Sogno (o nel Racconto d'inverno, altra fiaba nera sull'illusione, il tradimento e la maternità) lo sfondo (una Messina sospesa tra Europa e Africa) è concreto e insieme inafferrabile, contemporaneo ed eternamente sospeso in un presente cui il succedersi delle stagioni non sembra infondere alcun ritmo regolare, quasi che le contraddizioni dei personaggi li spingessero a girare eternamente a vuoto, (in)consapevoli prede di un meccanismo di infernale dolcezza. Calogero segue i personaggi con sollecitudine, senza concedere sconti di sorta, li inchioda alle conseguenze delle loro azioni ma non li giudica, tesse la trama del tempo con una placidità che all'inizio disorienta, poi turba e avvince, sino a un finale in cui l'esigenza di 'concludere' sembra dettare una soluzione un po' sbrigativa, che comunque non intacca la compattezza del risultato.
