Commedia, Sala

SCIALLA!

TRAMA

Bruno Beltrame ha tirato i remi in barca, e da un bel po’. Del suo antico talento di scrittore è rimasto quel poco che gli basta per scrivere su commissione “i libri degli altri“, le biografie di calciatori e personaggi della televisione; la sua passione per l’insegnamento ha lasciato il posto a uno svogliato tran-tran di ripetizioni a domicilio a studenti altrettanto svogliati, fra i quali spicca il quindicenne Luca, ignorante come gli altri, ma vitale e irriverente. Un bel giorno la madre del ragazzo si fa viva, come un fantasma dal passato, con una rivelazione che butta all’aria la vita di Bruno: Luca è suo figlio, un figlio di cui ignorava l’esistenza… Non solo: la donna è in procinto di partire per un lavoro di sei mesi come cooperante in Africa, e il ragazzo non può e non vuole certo seguirla laggiù. La donna chiede a Bruno di ospitarlo a casa sua e di prendersi cura di lui, ma senza rivelargli la sua vera identità.

RECENSIONI

La produzione di Beppe Caschetto, dietro alla ITC MOVIE ora ribattezzata IBC MOVIE, è garanzia di “carino”. Titoli come E allora Mambo!, Tandem, Ravanello pallido, Se devo essere sincera, Figli delle stelle, sono legati da un calibrato equilibrio tra sorrisi e malinconia, non dimenticano il contesto sociale e captano il sentire contemporaneo. Il risultato punta quindi a un intrattenimento gentile ben ancorato alla quotidianità e la ricetta ha prodotto film disuguali ma accomunati da una diffusa simpatia, dovuta in parte al carisma degli interpreti, ma anche a sceneggiature misurate e brillanti. Il limite primario di queste operazioni è il basso profilo (aleggia la sensazione di non ambire, chissà perché, a un grande successo), unito alla voglia di non scontentare nessuno, che non si traduce automaticamente in un accontentare tutti.

La carineria è subito evidente anche nel debutto alla regia di Francesco Bruni, già sceneggiatore apprezzato (è l’anima di tutti i film di Paolo Virzì). La situazione è da tipica commedia degli equivoci (un padre che non sa di avere un figlio e se lo ritrova in casa da educare e accudire), ma prevalgono toni leggeri e le possibili implicazioni drammatiche sfumano per lo più in venature agrodolci. L’àncora alla realtà nazionale è garantita da qualche frecciata al sistema scolastico, mentre sul piano più universale il tema, non certo una novità ma sempre molto complesso, è quello dell’educazione dei figli. Il fulcro del racconto è quindi il rapporto tra un padre e un figlio, entrambi borderline e incapaci di assumersi responsabilità, ma anche quello tra due attori in perfetta alchimia.

Fabrizio Bentivoglio, stropicciato e in cantilenante cadenza veneta, è irresistibile e il debuttante Filippo Scicchitano ha un’esuberanza contagiosa, anche se funziona meglio giovanile che maturo. Più da commedia il ruolo della pur brava Barbora Bobulova (ex pornostar che detta la sua biografia a un imperturbabile  ghostwriter), mentre decisamente sopra le righe il carismatico Vinicio Marchioni, nella parte di un improbabile boss locale amante della letteratura. Glissando su alcuni passaggi inverosimili e su un finale eccessivamente conciliante (non è maturato troppo il giovane protagonista?), il film è ben impaginato, costruisce duetti memorabili e scivola piacevolmente puntando sull’ironia e sul sorriso. Del resto il titolo è una garanzia d’intenti (“Scialla” significa “sta calmo”, “rilassati”) e un modo per godersi la pellicola è proprio quello di lasciarsi andare alla gradevolezza del racconto. Anche se un po’ più di coraggio nel mostrare il nero dei lati oscuri avrebbe reso il film magari meno “carino”, ma sicuramente più incisivo.