SANTA MESA

Anno Produzione2008

TRAMA

Il dodicenne Hector, dopo la morte della madre, lascia gli Usa e si trasferisce dalla nonna. A Manila.

RECENSIONI

All’esordio il regista filippino Morales declina mimeticamente il concetto di “film per bambini”: Santa Mesa si rivolge a una platea intellettivamente imberbe non per l’argomento (iniziazione malavitosa, rapporto adulto/bambino, confronto con il dolore dei grandi: rami del bildungsroman) bensì per il trattamento. Si definiscono contrapposizioni chiare, si costruisce senso attraverso la sottolineatura di dati scenari, si architettano simboli leggibili (a partire dal titolo religioso: il cui richiamo, crisma di un Paese, segnala l’ingresso nel contesto atavico rispetto all’Occidente). Si enfatizza una diversità: la fotografia, incupita e sporcata allo sgretolarsi dei riferimenti (genitoriali, etici, umani) e seguente approdo nella nuova realtà. Si dice tutto: i dialoghi sono la morale. Film per la sua fascia, come nella “vecchia” Alice nella città; ma stavolta è un’eccezione, per fortuna.