TRAMA
1906: il proprietario del night club Paradise assume e s’innamora di una dotata cantante, contesa anche dal direttore del Teatro dell’opera.
RECENSIONI
San Francisco come una Sodoma di perdizione da mondare con una catastrofe naturale: la sceneggiatrice (e scrittrice, commediografa) Anita Loos ci tiene, però, a precisare che "Nessuno è fatto di sola cattiveria" e trucca un protagonista maschile allo stesso tempo cinico, egoista, leale e generoso. Gli fanno da contraltare una dolce e virtuosa Jeannette MacDonald con la voce da usignolo e un prete (Spencer Tracy) che deve mediare fra il Diavolo e l'Acquasanta. Peccato che i toni predicatori abbiano infine il sopravvento in questo "triangolo" che confonde i sentimenti con la fede religiosa, i chiaroscuri con la partigianeria. Van Dyke concentra i generi con cui ha conquistato il botteghino, esclusi film western ed esotico (di cui replica però il tema: la natura vs. la civiltà): il dramma de Le Due Strade (Manhattan melodrama), da cui riprende il tema dell'amicizia divisa dai ruoli, la commedia sentimentale e il musical (la title-track furoreggia). Il tutto condito con un cast all-stars, la spettacolarità da kolossal (ancora d'effetto i pochi minuti finali "catastrofici") e le pompe religiose alla De Mille. Il terribile terremoto di San Francisco diventa un ambiguo strumento di pulizia e redenzione, un mezzo per punire i simpatici (?) peccatori, aprire gli occhi all'ateo (!), saldare un amore perduto, denunciare la miopia degli interessi economici. Non fosse per la chiusura enfatica (il cordone umano e il "Glory Glory Hallelujah") e la confusa ideologia di base, questo melodramma avrebbe molte frecce al proprio arco per affascinare nei simbolici dualismi: il canto di qualità vs. le canzonette, i quartieri alti vs. quelli bassi (nella "Costa dei barbari"), il "Paradiso" in mano al miscredente, la passione amorosa vs. la serenità coniugale e così via. Il prete di Tracy, leggi "la buona coscienza", appare oltremodo intransigente; gli occhi incantevoli della MacDonald riflettono un'indecisione che li spoglia di qualsiasi sospetto di "santità"; l'insensibilità del playboy di Gable maschera un gran cuore. I beni materiali crollano, restano gli affetti e queste contraddizioni vistose, frutto di uno sguardo allo stesso tempo benevolo e severo o, nella peggiore delle ipotesi, compiacente ed ipocrita.