TRAMA
Una manager rampante, sua ex-fidanzata, gli soffia la promozione, lo molesta sessualmente e poi dichiara di aver subito violenza.
RECENSIONI
Michael Crichton (co-produttore e autore del romanzo sceneggiato da Paul Attanasio) affronta spesso temi accattivanti per banalizzarli in un racconto di genere. Questo thriller ambientato nello spietato mondo degli affari (con Michael Douglas che, pur ribaltando il suo ruolo in Wall Street, è sempre uguale a se stesso) è ancora ossessionato dai percorsi della scienza, divaga sulle meraviglie dell’informatica, riflette sulla realtà virtuale che dona l’indipendenza dalla materia sognata dalle religioni, si chiede quanta verità possa offrire un mondo bombardato d’informazioni. L’oggetto d’interesse dei negromanti produttori, però, per attirare il pubblico, è l’elemento sessuale scottante, dove Demi Moore, eccellente e sensuale villain con invertita Proposta Indecente, eguaglia i maschietti anche negli aspetti meno edificanti. Non manca una punta di misoginia nel manifestare la fobia per questa portavoce esasperata della rivincita femminile. Non per niente si era pensato, per dirigerlo, a Paul Verhoeven: la struttura è molto simile al suo Basic Instinct, con l’edulcorato elemento scandaloso inserito in un’ottima macchina di genere, da esso quasi avulsa. Dio ci ha scampato (chissà quali sottolineature ipocrite e becere!) e Barry Levinson riesce a mantenere una vicenda a rischio totale di incredibilità su di un equilibrio per lo meno accettabile, ordendo con la consueta perizia esaltante (il gusto della rivalsa della vittima sul carnefice) un dramma giudiziario ben fatto, che è il vero nocciolo del film. Certo richiede uno sforzo immane non stare al gioco della provocazione, non vedere gli scompensi che crea su tutti i personaggi coinvolti e far finta di non vedere quei cliché che la sceneggiatura, a parole, si sforza di combattere assieme ai pregiudizi: al “Perché non è credibile un uomo non consenziente alle molestie di una bella donna?” potremmo rispondere con: “Perché Hollywood non riesce a fare a meno di chiudere un racconto con la pompa magna dei valori familiari trionfanti?”.