Drammatico, Recensione

RITRATTO DI SIGNORA

Titolo OriginalePortrait of a Lady
NazioneAustralia
Anno Produzione1996
Durata140'

TRAMA

Una ragazza americana ospitata in Inghilterra dagli zii rifiuta vari pretendenti per non rinunciare alla libertà, finché non conosce un enigmatico vedovo che la fa capitolare.

RECENSIONI

Jane Campion non riesce ad amalgamare il suo talento figurativo con la sostanza del romanzo di Henry James. Forse per una sorta di timore reverenziale nei confronti dell'opera (che rispetta ad eccezione del finale), il suo adattamento risulta incerto, irrisolto fra un certo onirismo perverso, il calligrafismo ivoryano, la schematicità da polpettone in costume, il romanticismo decadente. È quasi imbarazzante, nella sua ostentazione d’amore, l'intenso, eterno indugiare della cinepresa sul volto di Nicole Kidman, nel ruolo di donna sconfitta che l'autrice trasforma dapprima in un'eroina femminista, accarezzandola con una fotografia calda e solare, poi in vittima dei propri "generosi errori", immersa in chiaroscuri algidi, annunciati da un "Sole nero" (l'ombrello del personaggio di Malkovich) che la adombra nel primo incontro ravvicinato con il futuro, deleterio marito. Fosse "muta", come le immagini gratuitamente eccentriche che ogni tanto la regista inserisce (i chicchi di caffè come labbra, ad esempio), sarebbe una pellicola davvero affascinante: le inquadrature oblique, i giochi simbolici con i riflessi, i colori espressivi, i ralenti, le scenografie. Ma se, come recita il romanzo, "Essere ricchi significa poter soddisfare gli impulsi della propria immaginazione", Jane Campion vaga nella miseria con tutte le pulsioni che soffoca (soprattutto quelle “perverse”: il sogno erotico di Isabel, il rapporto morboso Hershey/Malkovich) e con i ritratti psicologici quasi unidimensionali: quello di Malkovich, ad esempio, è un malvagio risibile (rifà se stesso in Le Relazioni Pericolose, con Barbara Hershey al posto di Glenn Close). La sceneggiatura di L. Jones è troppo accademica, distante dall'elaborazione visiva, il film non possiede sufficiente passione ed intensità.