Noir

RISCHIOSE ABITUDINI

Titolo OriginaleThe Grifters
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1991
Genere
Durata104'

TRAMA

Lilly Dillon, bookmaker disonesta, vuole liberare il figlio, anch’egli truffatore, dall’influenza dell’infida Myra. Ma non sarà facile…

RECENSIONI

"The Grifters", ovvero i truffatori. i falsificatori, i bari, le anime dannate ossessionate dal "diodemone" denaro. Tratto da un romanzo di Jim Thompson, sceneggiato da Donald Westlake e prodotto da Martin Scorsese, questo di Stephen Fears è un viaggio senza ritorno nel regno dell'avidità e dell'accumulo, una storia di fantasmi poco galanti che brancolano senza speranza in un mondo oscuro che attende solo il proprio definitivo tramonto.  Angelica Huston, figlia di tanto padre, disegna con pochi tratti essenziali un personaggio avido eppur commovente, straziante, quasi tragico. Maschera dolente e rabbiosa, con impressi sul volto i lividi inferti dal Dio assoluto "Grande Dollaro", Lilly incarna il lato oscuro di una società alla deriva.
Fears, uno dei pochi registi inglesi ad aver fatto qualcosa di buono anche negli Stati Uniti, focalizza l'attenzione sui tre personaggi chiave (oltre alla magnifica Angelica, lo spettrale Cusack e la conturbante Annette Bening-Beatty, qui alla loro migliore interpretazione), depurando la storia di tutto ciò che è loro estraneo. L'uso dello slipt-screen nei primi cinque minuti è, una volta tanto, funzionale al racconto; il regista, presentandoli contemporaneamente, vuole anticipare allo spettatore quella che sarà la conflagrazione di identità (o non-identità) tragicamente unite nel comune e ossessivo asservimento al Dio Denaro. Il film ci mostra mostri e situazioni mostruose: l'automizzazione e l'annullamento dell'individuo in quel gioco al massacro che è la vita nella moderna società capitalista. Dominanti sono il cinismo e la disillusione, l'aridità, l'inanità dell'essere, il vuoto interiore. Una delle più agghiaccianti ricognizioni della nostra realtà crudele, prossima al collasso. La scena conclusiva (Lilly in trance che cerca di mettere soldi bagnati si sangue nella propria borsetta di fronte al cadavere del figlio) è davvero memorabile, una delle cose migliori del cinema di fine millennio. Un film necessario come un ghigno silenico in una serena domenica di shopping natalizio (qui habet aures audiendi, audiat......)