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TRAMA
Molly Keller in passato è miracolosamente scampata ad un serial killer. Adesso fa parte del gruppo di studio del prof. Martin Kane, che si occupa proprio dell’omicidio seriale; il classico assassino comincia a decimare la mandria studentesca, ispirandosi alle gesta di un illustre predecessore che mi pare superfluo specificare.
RECENSIONI
La Moviemax, casa di distribuzione nuova di zecca, muove il primissimo passo con un gradevole slasher da ombrellone. Intendiamoci: loriginalità è andata in vacanza, riassumere il plot è intento ridicolo, vedere il tutto con uno straccio di pretesa seriosa equivale ad un suicidio. Ma... proprio questo suo modo di essere, sanguinolento senza troppi fronzoli, rende RIPPER un prodotto onesto, che restituisce allidea del genere ladeguata dimensione; il gioco metatestuale sul mito del serial killer è talmente spudorato che finisce per divertire ovviamente si parla di Lui, un vecchia conoscenza (FROM HELL degli Hughes, più patinato e pretenzioso), in barba ad ogni imitazione. A suo modo è una forma donestà: vogliamo Jack ed il film ci scodella più Jack di quanto possiamo immaginare, rendendolo protagonista di ogni fotogramma. Scatta automatico il recupero dellaforisma nicciano a proposito dellabisso (che cade come loliva nel Martini, è il caso di dirlo), con una spruzzata di soprannaturale ed un sano contorno di devastante follia. Visti i termini dellaccordo, siamo disposti a sopportare linciampo nel videoclip del demiurgo John Eyres (il quale, ancora una volta, si mostra spudorato quindi onesto: la glamourata si adagia opportunamente nella disco). Costui, ex proprietario di videonoleggio con un ventennio di militanza nellhorror underground quello che sugli appositi scaffali spesso manco si trova-, non rivoluzionerà il genere ma possiede la dote del basso intrattenimento, non vuole essere un autore ed estingue ampiamente la sete di sangue della platea. Se ancora non basta: gustarsi la sequenza della lezione di criminologia con annesso, per così dire, ammazzamento Wes Craven osserverà con la lingua penzoloni. Un prodotto ostinatamente minore, facile da distruggere ma proprio per questo da godere pienamente.