Commedia, Episodi, Recensione

RIMINI RIMINI

TRAMA

Spiagge romagnole e campionario imbarazzante di tipi italioti: una donna che da un culturista finisce nelle braccia di un minorenne, una vedova che tentenna nel farsi una storia sentimentale, un pretore integerrimo che si compromette con una mangiauomini, le tentazioni di un prete.

RECENSIONI

Che il limite non esista lo si è imparato in seguito, con la sequela di cinecocomeri per cui il film di Corbucci è una sorta di pietra angolare: ma nel 1987 era certo si fosse toccato il fondo della comicità nostrana più grossolana, barzellettistica e a sketch sui pruriti sessuali. Per dare un’impronta distinguibile ad ogni volto noto presente, in otto firmano la sceneggiatura ed è una boutade che si siano impegnati in una sorta di critica al perbenismo e all’ipocrisia dei costumi: è lo stesso equivoco di comodo con cui si è tentato di rivalutare il cinema dei Vanzina. Un Sapore di Mare becero che ha, come companatico vacanziero, la colonna sonora da festivalbar (i Righeira, Peppino di Capri, Raoul Casadei, Giuni Russo, Edoardo Bennato, Tony Esposito, Loredana Bertè, Renzo Arbore, Umberto Tozzi, Samantha Fox, Ivana Spagna). Vetrina per comici e soubrette senza vergogna, cambiando di set per cinque tracce narrative per lo più indipendenti: Paolo Villaggio fantozziano tettomane (Serena Grandi), Jerry Calà che definire trash è un eufemismo, Eleonora Brigliadori e Laura Antonelli malate di sesso e così via. Ma il film ha avuto successo, un seguito (Rimini Rimini - Un anno dopo) ed una extended version televisiva da 170’ che, in realtà, era il prodotto originale: ha inoltre consolidato per decenni a venire la nomea di mecca del divertimento balneare per Rimini. Viva l’Italia.