Azione, Recensione

RICERCATI: UFFICIALMENTE MORTI

Titolo OriginaleExtreme prejudice
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1987
Genere
Durata104’

TRAMA

Due amici di infanzia divisi dalla legge: il ranger texano al confine con il Messico Jack Benteen e il trafficante di droga Cash Bailey. Quest’ultimo prova inutilmente a corromperlo, fino a minacciarne la vita se lo ostacolerà.

RECENSIONI

Un film di duri, come tutto il cinema vigoroso e avvincente di Walter Hill, che girava western anche quando, come qui, l’azione era contemporanea (e con pizzichi di film di spionaggio e di complotti da commando: la trama si complica, ma non è importante): due amici, due facce scolpite nella roccia (il Nick Nolte di 48 Ore) e nel legno (Powers Boothe, indimenticabile in I Guerrieri della Palude silenziosa, qui strepitoso nell’umorismo cinico) si affrontano all’ultimo sangue, e non è un modo di dire, e non ci sono principi etici compromissori. Se Mezzogiorno di Fuoco deve essere, che sia: la luce chiara e algida della fotografia di Matthew F. Leonetti lo dichiara subito. Il soggetto porta la firma di John Milius perché risale a un suo progetto incompiuto degli anni settanta: Hill lo fa riscrivere all’Harry Kleiner di Bullitt (più Deric Washburn) che consegna una mappa sulle Guerre della Droga. La realizzazione iperbolica di Hill è, da sempre, magistrale nel passo ambiguo fra condiscendenza e messa in ridicolo: il modo più semplice di seguire le sue storie è quello di immaginarsi un ghigno malefico, doloroso e divertito su tutto. Le buone interpretazioni e il crescendo di sparatorie con apoteosi finale (e nume tutelare Il Mucchio Selvaggio) rendono il film mozzafiato, forse anche grazie alle dolorose scelte in sala di montaggio (in cui è finita tutta la parte di Andrew Robinson) e nonostante lo scarso riscontro di pubblico.