Cartoline da Cannes (23 maggio)

In another countryDa più di quindici anni il prolifico Hong Sang-Soo non fa che riproporre lo schema di base del suo cinema attraverso continue variazioni. Hong ripete, in buona sostanza, sempre lo stesso film (un sistema di incastri e simmetrie raffinatamente congegnato/scritto, e visualizzato con mirabile pulizia grafica, sulle impasse …

Cartolina da Cannes (24 maggio)

IO E TEAlcuni anni fa, L’assedio (1998) segnò una nuova svolta nel cinema di Bernardo Bertolucci. Dopo essere stato Autore nei decenni del cinema d’Autore, e dopo aver successivamente espanso  (dall’Ultimo imperatore in avanti) l’ampiezza dei suoi proverbiali movimenti di macchina fino ad abbracciare il mondo intero, reinventandosi cineasta internazionalmente …

Cartolina da Cannes (25-26 maggio)

CosmopolisIl notevole Cosmopolis non è un adattamento di De Lillo, è un’appropriazione e un’integrazione. Cronenberg fa del suo protagonista l’incarnazione, o meglio, la disincarnazione del tardo Capitalismo. Corpi decorporizzati dopo aver perso l’anima e una logorrea compulsiva per saturare vuoti di senso (e di tempo). Il tempo presente non esiste …

Back to the Future

Dove tutto ebbe inizioNelle passate edizioni il Future Film Festival ha attraversato in lungo e in largo la città di Bologna trovando alloggio in sale che ormai non esistono più (il Nosadella, rinato altrove), in teatri un tempo prestigiosi (il Duse), nella multisala vicino alla stazione, (il Capitol), nel salotto …

Intervista a Giulietta Fara

Com'è nata la scelta di tornare alla Cineteca, dove tutto è cominciato? _x000D_ _x000D_La Cineteca come luogo del cinema ci ha sempre affascinato. Poi, abbiamo scelto spazi più grandi nel corso degli anni. Ma venendo a mancare negli ultimi 5-7 anni molte sale cinematografiche del centro, il problema di dove …

Cartoline da Cannes (16-20 maggio)

Moonrise KingdomDopo l’inevitabile approdo all’animazione, Wes Anderson torna al live action con un’opera nella quale, cristallizzando figure e forme ritornanti del suo cinema e accentuando alcune delle opposizioni strutturanti la sua “maniera” (geometrie stilizzanti e slanci anarcoidi) non rinnova, forse, ma rinverdisce sicuramente un discorso che era ad un centimetro …

Intervista con Franco Calandrini, direttore Artistico del Festival

La grande novità di questa nona edizione è il ritorno alle origini, con lo spostamento del festival dal multiplex Cinemacity al centralissimo cinema Corso. Com'è nata questa idea? Solo voglia di cambiare oppure necessità (commerciale, stilistica, strategica)? _x000D_ _x000D_Semplice necessità logistica. Essendo scaduto il contratto d’affitto che il Comune aveva …

Fine della corsa?

Giunto alla sesta edizione, il Festival di Roma si presenta all’insegna della decadenza. Duramente colpita dalla crisi, falcidiata dai tagli alla cultura, al centro della polemica politica, a conti fatti la kermesse inaugurata nel 2006 non è mai decollata: oltre i fattori extracinematografici il punto principale resta – inevitabilmente – …

Il Concorso

Il vincitore del festival, Un cuento chino di Sebastián Borensztein (voto: 4.5), è un film argentino che si fregia di un umorismo straniato e paradossale: da una parte il regista all’opera terza si ispira vagamente a Kaurismaki e certo cinema del Nord, dall’altra raccoglie la mescola tra ironia e malinconia …

Le altre sezioni

Circumstance_x000D_(Maryam Keshavarz, Iran 2011, 105’)Le trasgressioni di due ragazze a Teheran tra sesso, anfetamine e matrimoni combinati. Premio del pubblico al Sundance, presentato con grande pubblicità nella sezione Extra di Mario Sesti, la presunta “vetta” del festival si basa su una malintesa idea di trasgressione: per affrontare il tema fondamentale …