TRAMA
Nell’Università di Coimbra passioni e macabri rituali ruotano intorno alla figura del giovane Edgar.
RECENSIONI
Grottesco all'inizio, coi sapori e le devianze tipiche del cinema di Rocha (di cui la regista è stata assistente), per acquistare poi le tinte dell'horror, RASGANCO è un film presuntuoso e noiosetto con tutti gli elementi di un certo cinema portoghese (toni teatrali ostentatamente arty, estetismo esasperato, colori saturi e smaltati). Lo strappo del titolo fa riferimento al goliardico smembramento della toga dei neolaureati da parte dei compagni: a questo cerimoniale assiste Edgar, misterioso giovane comparso improvvisamente in città, che tenterà in tutti i modi di entrare nell'élite accademica, rimanendone però fatalmente escluso. Mentre gli ruotano intorno tre donne/amanti, irretite dal suo fascino (inspiegabile, mi si consenta il dire), studentesse tapine vengono da questi rapite e sottoposte a sfregiamenti simbolici. Melodramma gotico che rinnova il mito del vampiro, il film si trascina stancamente tra i suggestivi scorci della città di Coimbra, avvolta in seducenti nebbioline notturne - tutta arcate e panoramiche -, la stereotipata descrizione dell'ambiente universitario e i ridicoli tentativi della regista di metaforizzare ad ogni costo. Alcuni passaggi hanno una loro dignità compositiva ma più spesso si traducono in soluzioni stucchevoli quando non fastidiose. Nel cast uno sprecatissimo Luis Miguel Cintra nella parte di un professore. Cameo di Paulo Rocha. Prodotto da Paulo Branco.
