RAJA

Anno Produzione2003

TRAMA

Marocco: la giovane Raja, che vive in miseria col fidanzato, viene assunta come inserviente dal ricco francese Frédéric che si innamora di lei…

RECENSIONI

Film di chiaro impegno sociale-civile, Raja riesce almeno in parte ad aggirare gli schematismi e le fisiologiche semplificazioni del “genere”. Se è vero, infatti, che non mancano parti didascaliche nelle quali l’incontro-scontro Occidente/Mondo Arabo si fa prevedibile e risaputo, è altrettanto vero che sono più spesso le umanissime e complesse psicologie dei personaggi a prendere il sopravvento; ne risulta un film a tratti quasi sorprendente, che sa dare adeguata forma al dolore e ai tormenti dei suoi protagonisti, più profondo e problematico di quello che inizialmente lascia intuire e foriero di niente affatto banali spunti di riflessione. Tra questi, la triste e scomoda constatazione, derivata proprio dall’estensione “generale” dei “particolari” comportamenti umani, che nei confronti tra culture diverse e nei rapporti tra ricchi-poveri e colonizzatori-colonizzati le cause delle incomprensioni, attriti e incompatibilità vanno ricercate nell’errato atteggiamento di entrambe le parti, senza necessariamente addossare le colpe al “più forte” o all’”invasore”. La regia di Doillon è fin troppo asciutta ed invisibile, totalmente al servizio della storia ma spesso quasi paratelevisiva, mentre gli attori, complessivamente efficaci, peccano ora di “soprarighismo” (il personaggio di Frédéric risulta a volte un pochino forzato), ora di scarsa espressività (la protagonista Raja non è forse caratterizzata con un’adeguata gamma di emozioni e stati d’animo, tanto che a volte sfocia nel monocorde).