TRAMA
È l’inizio dell’estate e Agathe è tornata in Francia, nella casa di Montreuil. Deve elaborare la morte di suo marito e tornare al lavoro di regista. L’arrivo inatteso di una madre e figlio islandesi, un´otaria e un vicino che ha sempre desiderato e mai conquistato, le daranno la forza per tornare di nuovo in pista.
RECENSIONI
Islandese di origine, autrice di cortometraggi e lungometraggi documentari e di finzione, tra i quali spiccano Haut les coeurs ! con Karin Viard e Stormy Weather con Elodie Bouchez, entrambi presentati a Cannes, Solveig Anspach torna a riflettere, gioiosamente, sulle proprie origini nordiche con una commedia grottesca e sconclusionata, vitale e fragile. Queen of Montreuil alterna momenti azzeccati (i surreali dialoghi tra la freak Didda Jonsdottir e Samir Guesmi, la visione dall’alto di una gru della cinematograficamente inedita Montreuil e dei suoi abitanti) e parentesi vacue, ha il pregio di uno sguardo disinvolto su temi gravi, può contare sulla contagiosa verve di Florence Loiret-Caille ma pecca sovente, in nome di un generale e generico understatement, di eccessiva programmaticità, con una “follia“ troppo studiata e posata per essere autenticamente anarchica e liberatoria. Un film impossibile da detestare, ma che ti scivola addosso senza lasciare traccia.
