TRAMA
1350, all’inizio della Guerra dei Cento anni tra Francia e Inghilterra: Beatrice vende castello ed averi per assicurare il ritorno, dopo quattro anni, di padre e fratello fatti prigionieri dagli inglesi. Riunitisi a lei, il padre maltratta il fratello e violenta Beatrice.
RECENSIONI
Opera controversa di Bertrand Tavernier, da noi vietata ai minori di 18 anni e sforbiciata fino ad arrivare da 131’ a 100’: grande estimatore, quando era critico cinematografico, di Riccardo Freda, lo ingaggia come regista della seconda unità e gli dedica quest’opera che trae ispirazione dal suo Beatrice Cenci. A colpire sono questi modi letterari, da melodramma raffinato, in qualche modo disattesi dai copiosi dettagli nudi-e-crudi su usi e costumi dell’epoca (consulenza di Jacques Le Goff), dalla violenza messa in scena e dalle musiche stranianti, fra folklore e jazz, di Ron Carter. Suadente l’ambientazione fra i monti, magnifici i punti di inquadratura mai accademici (ad esempio: la macchina da presa, rasoterra, sfruttando i declivi del paesaggio, guarda in alto e in basso).
