Commedia, Recensione

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Titolo OriginaleIt could happen to you
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1994
Genere
Durata101'

TRAMA

A New York, un poliziotto probo vince quattro milioni di dollari alla lotteria, la cui metà vuole donare ad una cameriera cui aveva promesso che sarebbe tornato con la mancia o con la vincita. Non è d’accordo sua moglie, un tipo venale.

RECENSIONI

Mentre la canzone ripete “Fairy tales can come true, it can happen to you”, allo spettatore non resta che rattristarsi nel vedere come, colpa condivisa, il regista e la sceneggiatrice Jane Anderson buttino alle ortiche un soggetto accattivante, una favola in cui la realtà (il fatto è realmente accaduto) supera la finzione e i migliori proponimenti di retto vivere e ottimismo dei film di Frank Capra (il finale è alla La Vita è Meravigliosa), che Andrew Bergman tenta invano di imitare con una messinscena troppo accademica, uno script troppo schematico, mancanza assoluta del senso del “brillante” e mero scimmiottamento dell’umanità ritratta dal grande regista americano. L’unico modo in cui gli autori sono in grado di dipingere un personaggio onesto e generoso è calcando, fino all’inverosimile, il buonismo più patetico: il tipo di un Nicolas Cage (già con Bergman in Mi Gioco la Moglie a Las Vegas), più fiacco che mai (mentre Bridget Fonda è deliziosa), passa più per minchione che eroe a causa del manicheismo e il film finisce per essere anche diseducativo, nel momento in cui trasforma un’emblematica storia vera in racconto fuori dalla realtà che, di certo, non aiuta la gente comune (quella cui si rivolgeva Frank Capra con intenti sinceri) a specchiarsi e migliorarsi e nel non perseguire, come messaggio finale, che bisogna combattere per le cose in cui si crede. San Francesco e Cenerentola a New York, insomma, più un Angel (cosi si chiama) nero che (ci) racconta e mette lo zampino (Isaac Hayes). Film fuori misura (quando Cage cattura i delinquenti senza sparare, rischiando la vita), incoerente (presentato come paladino dei valori “tradizionali”, il personaggio di Cage è a-problematico con i vincoli del matrimonio). Buona, invece, la gag della pelliccia appena comprata da una soddisfatta Rosie Perez e subito imbrattata di vernice da un animalista.