Fantastico, Musical, Recensione

POPEYE

TRAMA

Il marinaio Popeye è in cerca del padre e approda nella cittadina di Sweet Haven: prende alloggio nella casa della famiglia di Olivia, prossima a fidanzarsi con Bruto, braccio destro del misterioso Commodoro che incassa le tasse di tutti.

RECENSIONI

Bislacca idea del produttore Robert Evans e della Walt Disney (di cui Altman ha lamentato le ingerenze) di adattare in carne e ossa la creatura di E. C. Segar. D’altro canto, è stata coraggiosa e avveduta la scelta di affidarla a un iconoclasta autorale come Robert Altman: il risultato, sia commerciale che “artistico” (il regista fa anche politica con la figura del Commodoro e le limitazioni delle libertà a Sweet Haven), non è travolgente ma il tentativo di Altman di replicare “alla lettera” il fumetto è geniale (fa qualcosa di simile, lo stesso anno, il Mike Hodges di Flash Gordon). Il casting, ad esempio, è perfetto: l’Olivia di Shelley Duvall, il Popeye con avambraccio gonfio e con occhio chiuso dell’esordiente (al cinema) Robin Williams (in originale, replica alla perfezione i mugugni del cartoon di Fleischer), perfino l’infante Pisellino è ben scelto. Anche le situazioni, per racconto e comicità, sono identiche. Replicare nel live action lo spirito delle figurine (su carta e cartone: sceneggia l’ex cartoonist Jules Feiffer) lascia il tempo che trova: da un lato non si riesce ad immaginare un modo migliore di farlo che affidarsi ad uno slapstick clownesco (tutti i figuranti, nel solito impianto corale e in overlapping di Altman, cascano e agiscono come pagliacci di un circo), a una buffoneria semplice, persino ai modi del musical. Dall’altro, non è scontato che funzioni, nemmeno al massimo delle possibilità (che non sono certo raggiunte: le gag sono per lo più mediocri, stessa cosa per le canzoni di Harry Nillson. Nella versione italiana che circola in Tv mancano 14’, brani musicali compresi). Il film ha la simpatia dell’operazione aprioristicamente fallimentare e azzardata (anche per i costi enormi: un set costruito per intero in esterni con catapecchie sul mare; si risparmia troppo, invece, sulla risibile piovra finale). Girato a Malta, con parecchie maestranze italiane.