TRAMA
1900: un gruppo di ragazze del collegio in gita ad Hanging Rock. Tre di loro e un’insegnante scompaiono nei pressi della roccia.
RECENSIONI
Il fatto si dice sia realmente accaduto: l’autrice del romanzo (1967) da cui il film è tratto, Joan Lindsay, non ha mai chiarito le fonti, limitandosi ad indicare gli ambigui estratti dei quotidiani d’epoca nell’epilogo del romanzo. Poco importa: Weir trasfigura il mistero in ignoto e metafisica, non cerca soluzioni ma sensazioni, pare suggerire un trascendente d’ascendenza arcaica, “filma” la presenza dell’inesplicabile, levita nel sogno raccontato da Poe (in apertura), rimarca, come tutto il suo cinema, la potenza della Natura opposta alla Cultura (il Collegio e il suo modo di formare le menti delle giovani protagoniste), del Cinema per immagini come esoterismo sulla parola scritta, sul sapere dell’uomo. Oltre ad Antonioni, potrebbe aver visto La Mummia di Shadi Abdel Salam, che ricorda nel magnetismo, nel passo onirico, sospeso, allucinatorio, lirico. Una pellicola il cui effetto claustrofobico, erotico e orrorifico è raggiunto con un sapiente uso dei silenzi e dell’inquietante commento sonoro per flauto di Gheorghe Zamfir, che sfuma i contorni del visibile insieme alla fotografia impressionista di Russell Boyd (ottenuta con veli davanti all’obiettivo). Nella versione DVD, il regista ha epurato sette minuti, riguardanti gli incontri fra Michael, Albert e Irma.