TRAMA
Terzo capitolo della storia e degli uomini del blues dopo quelli di Scorsese e Wenders.
RECENSIONI
La passione di Eastwood per l'unico genere autoctono di musica americana è nota, le sue colonne sonore ne sono l'evidente manifesto, per non dire del suo capolavoro "Bird". Ma il pianoforte è lo strumento che per primo lo ha fatto interessare alla musica, cresciuto con i dischi di Fats Waller, e quindi intervista gli interpreti più significativi del "piano blues" contemporaneo. Se il più noto è certamente Ray Charles, primo a comparire, non è che il primo a mostrare la varietà di stili e sottogeneri che ogni zona degli Usa ha sviluppato, da New Orleans a Chicago. Brevi interviste seguite da un altrettanto concisa dimostrazione. Filmati di repertorio riportano in vita avvenimenti e personaggi di un'epoca tramontata e vitalissima. Eastwood presta una o due mani al pianista di turno, accompagna, tutti sembrano divertirsi e se anche la durata pare eccessiva è un'opera semplice e rispettosa del proprio tema. Ogni intervistato dimostra una peculiarità ed il quadro complessivo, finale, è inaspettatamente variegato. Viene distribuito in Europa solo per il mercato home video, forse anche dopo i non gloriosi incassi dei capitoli precedenti.
