Horror, Recensione

PERIMETRO DI PAURA

Titolo Originale100 feet
NazioneU.S.A.
Anno Produzione2007
Genere
Durata96’

TRAMA

Marnie ha ucciso, in casa, il marito poliziotto che la percuoteva: è agli arresti domiciliari con un bracciale elettronico alla caviglia che non le permette di allontanarsi più di 100 piedi. Lo spirito del marito compare a vessarla.

RECENSIONI

A dieci anni di distanza dal mediocre Bad Moon e dopo vari progetti registici abortiti, lo scrittore Eric Red riparte, come sempre, da un’idea motrice succulenta e la esegue da manuale, affidandosi da un lato agli stilemi del thriller con violenza domestica e, dall’altro, all’horror con fantasma violento (Entity e simili). Dimostra di possedere ancora quel suo inconfondibile ed esplosivo mix di tensione ai limiti del grottesco che si trasforma (perciò) in orrore, e di orrore che stempera le componenti soprannaturali in dinamiche più realistiche. Si chiude fra le quattro mura domestiche, prende a protagonista, non casualmente, una Marnie hitchcockiana e tesse una tela ansiogena prima con lo svelamento progressivo del background della donna, poi con un orrore che diventa sempre più brutale (Red ama gli eccessi in crescendo) grazie alla malignità (anche) ultraterrena, giocando sadicamente con il topo in trappola. Si sobbalza più di una volta dalla paura, compartecipi di una vittima che è in prigione ovunque: non può tornare in carcere dove, da quanto intuiamo, le compagne la malmenavano; amici e vicini l’hanno disconosciuta; è controllata a vista dall’ex-collega del marito che la detesta. Decide, quindi, di liberarsi della figura ingombrante di un ex-marito che, allegoricamente, non è morto per nessuno e di cui subisce e ha subito le violenze. È un piacere terrorizzante essere trascinati dal film in un tritarifiuti, sotto il pavimento, in una cantina. Peccato per un finale dove ci si sbarazza dello spettro con una fede nuziale, soluzione in sé povera o, se volutamente simbolica, poco chiara nel momento in cui tale anello era stato più volte sfilato (e continuava a comparire). Peccato anche che l’opera, uscita oltretutto in ritardo rispetto alla sua produzione, non sia stata notata.