Commedia, Recensione

PER FAVORE, NON TOCCATE LE VECCHIETTE!

Titolo OriginaleThe Producers
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1967
Genere
Durata92'

TRAMA

Max, produttore di Broadway in declino, per finanziare i suoi nuovi spettacoli si porta a letto parecchie vecchiette. Si allea, poi, con un ispettore del fisco per mettere in scena il più grande fiasco del secolo e fuggire con i soldi che lo hanno finanziato.

RECENSIONI

Stand-up comedian, gag-man per Sid Caesar, scrittore di musical di Broadway e, in Tv, ideatore con Buck Henry del serial demenziale “Get Smart”, Mel Brooks esordisce al cinema con grande successo (più negli Stati Uniti che da noi: questa commedia, oltre che vincere l’Oscar per la sceneggiatura, è stata a lungo rappresentata a Broadway) e definisce il suo tipo di comicità, aggiornamento di quella ebraica anni trenta di Lubitsch e dei fratelli Marx e anticipatore della commedia demenziale anni settanta/ottanta. Una volgarità provocatoria in una farsa sessuale e meta-testuale (ci sono anche Vogliamo Vivere! e Il Grande Dittatore), dove il novello Monsieur Verdoux di Zero Mostel (attore riportato in auge, dopo le liste nere) è vittima, più che approfittatore, di vecchiette assatanate ed esibizioniste con voglie particolari: al suo fianco lo stupendo personaggio di Gene Wilder, rendicontatore delicato con copertina di Linus, fobico, isterico ed ingenuo. Mostel rappresenta l’Arte che si prostituisce e recita la sua parte, mentre il (prevedibile) successo dell’assurda opera teatrale filonazista fa sarcasmo sui gusti del pubblico, che apprezza il cambio di finale dove il Terzo Reich vince (perché la gente vuole il lieto fine!). Fenomenale galleria di personaggi buffi. Lo sciocco titolo italiano fa il verso a quello di Per Favore non Mordermi sul Collo di Polanski, dello stesso anno.