TRAMA
Nel 1984, Winston conduce la propria asettica vita riscrivendo, per il regime totalitario del Grande Fratello, le pagine della Storia. Ma tiene un diario segreto in cui annota desideri proibiti e incontra una donna con cui inizia una relazione illecita.
RECENSIONI
Michael Radford convince la Virgin Records di Richard Branson (che gli è costata, però, l’imposizione della colonna sonora degli Eurythmics che non voleva) a finanziare una nuova versione, da lui stesso sceneggiata, del romanzo distopico di George Orwell, da far uscire nel futuristico 1984 immaginato dallo scrittore, ma girato come se si fosse nel 1948. L’avrebbe voluta in bianco e nero ma il compromesso raggiunto con il direttore della fotografia Roger Deakins produce un risultato ancor più stupefacente con la tecnica “Bleach bypass”, per colori slavati che lasciano il segno. La sua scrittura penetra nel cuore cupo del romanzo con una profondità che le precedenti versioni (vedi quella di Michael Anderson) non possedevano, evitando però di cavalcare il melodramma, attenendosi allo stile quasi giornalistico di Orwell attraverso un protagonista non tragico e ad una forma meditabonda e quasi intellettualistica. Fondamentale la prova di John Hurt nel ruolo di Winston Smith e ultima apparizione di Richard Burton.