TRAMA
1986. La battaglia dell’assistente sociale Margaret Humphreys, che rivela lo scandalo dei “figli perduti dell’impero”: la deportazione di bambini, nati da famiglie indigenti, dal Regno Unito all’Australia nell’arco del Novecento.
RECENSIONI
Significato. In una parola, questo l'obiettivo di Jim Loach dai primi fotogrammi: vuole apertamene informare, denunciare, significare. A tale ambizione il figlio di Ken Loach sacrifica il primo film. Con andamento volutamente retorico, e il più classico percorso di disvelamento del rimosso (dei singoli/della nazione), lo sfondo sociale passa in primo piano e assorbe totalmente il racconto; ogni punto ha un obiettivo, ogni gesto si compie per uno scopo. Il percorso di Margaret, alternato a quella delle vittime del governo, non cerca una peculiare impostazione formale nè sostanziale: è pensato, unicamente, per lanciare il messaggio verso cui si protende apertamente, senza dubbi e interruzioni. Oranges and sunshine, dramma giornalistico eseguito come compito da manuale, non vibra neanche per l'impegno di una Watson costretta alla macchietta; d'altronde c'è poco da dire su un film che prova ad elevarsi nel montaggio parallelo, accostando la dolente ricerca dei figli perduti all'idilliaco focolare domestico della protagonista. Come il padre? Magari. Ci interessano le stesse storie, afferma Jim. Ma neanche il Loach più evidente e immediato ha mai adottato l'importanza del Tema come alibi per rinunciare in toto alla costruzione stilistica.
