TRAMA
Per rapire un hacker a bordo di un Jumbo 747, un commando uccide il fratello del poliziotto Pete Nessip. Senza l’autorizzazione dei suoi superiori, quest’ultimo indaga nel mondo del paracadutismo acrobatico.
RECENSIONI
Badham (anche produttore esecutivo) ricomincia dove l’abbiamo lasciato (Stakeout e Another stakeout: Sorveglianza...Speciale e Occhio al Testimone), applicando l’amata formula d’ironia + azione al tema della protezione dei testimoni. L’abbandona presto per abbracciare il thriller ad alta quota unito alle toniche dinamiche dei “colpi grossi” ai danni di strutture dotate di sistemi di massima sicurezza: come si può intuire, una pellicola lanciata nel vuoto pneumatico del già-visto, a rischio di fratture per le sue scontate zone d’atterraggio (il poliziotto non creduto, solo contro tutti a caccia di cattivi-veramente-cattivi). La variante più gustosa è quella da Point Break (la presenza citazionista di Gary Busey scusa la copiatura), che permette la visione di mirabili acrobazie degli stunt paracadutisti e inietta il sempre conturbante parallelo fra personalità folli e ricerca del rischio. A dir il vero, l’unica certezza nelle opere sempre meno originali e interessanti dell’autore inglese (lontani i tempi de La Febbre del Sabato Sera, Dracula e Di Chi è la Mia Vita?), resta la sua regia, mai comune anche nel più comune film: agli occhi usi al genere non sfuggiranno brevi frammenti che, se non altro, denotano una certa personalità (l’impiccagione con il paracadute, la caduta a strapiombo di Busey dentro il camion del compare…); raramente Badham perde il controllo della materia e il senso del ritmo, pur restando debole nella cura delle inverosimiglianze e nel senso dell’umorismo (da citare, però, la gag della botola nell’aereo).