TRAMA
1986: Carl ed Elise, due medium, scoprono che il piccolo Josh Lambert è tormentato da uno spirito malvagio e, grazie all’ipnosi, riescono a “liberarlo”. Ma chi ha visto il primo Insidious sa che per la sfortunata famiglia Lambert è solo l’inizio…
RECENSIONI
Trattasi di un sequel quasi remake del primo Insidious. Lo recensirò riscrivendo molte delle cose che avevo già detto a proposito del primo Insidious (il ragionamento, più o meno, torna). Dunque: la coppia Wan/Whannell (ri)mobilita una pletora di cliché horrorifici con intenzionalità parascientifica e la dialettica forma e contenuto diventa un incessante scambio di cortesie déjà vu dopo déjà vu (dopo déjà vu). Siamo dalle parti delle porte che si aprono da sole, delle bambine-fantasma inquadrate di schiena, delle sedute spiritiche e delle apparizioni subitanee accompagnate da sparate audio brividogene. Rispetto al primo capitolo, torna laspetto registicamente forse più interessante lattivazione dellattenzione spettatoriale per il particolare (in)significante, col piano fisso su un profilmico da analizzare nel dettaglio (e qui potrebbe esserci il marchio produttivo di Peli) ma si abbandonano le derive visive più arty e le parentesi semi-lynchiane, in favore di una maggiore attenzione alla storia (gli incastri diegetici a posteriori sono comunque ben congegnati) che perde in comicità esplicita e, ci sembra, guadagna in ironia onnipresente ma illocalizzabile. Continua, infine, il lavoro di sottrazione rispetto al comparto grafico dellHorror classico (sangue, creature: nel primo capitolo cera il simil-Darth Maul con zampe da caprone, qui un semplice, anziano signore vestito da donna) che conduce a una castità della messinscena non disprezzabile.