Commedia, Episodi, Recensione

OGGI DOMANI DOPODOMANI

Titolo Originale
NazioneItalia
Anno Produzione1965
Genere
Durata97’

TRAMA

L’ora di punta.  Reduce da un esaurimento nervoso, è ospite a casa di una coppia di amici che inizia a litigare tirando fuori le armi da fuoco.

L’uomo dei cinque palloniUn industriale, mentre fa l’amore con la futura moglie, è ossessionato dallo scoprire fino a quanto si può gonfiare un palloncino prima che scoppi.

La moglie biondaUn bancario vuole vendere la bella moglie bionda ad alcuni ricchi arabi.

RECENSIONI

L’ora di punta di Eduardo De Filippo con Marcello Mastroianni, Virna Lisi, Luciano Salce. Tratto da un atto unico dello stesso Eduardo De Filippo ("Pericolosamente"), contiene un’idea geniale, pazza, divertente, ambigua nelle sue valenze maschiliste (sottomettere la moglie) o, a seconda del punto di vista, femministe (la donna-oggetto si ribella). Marcello Mastroianni è fenomenale, Luciano Salce attore è anche il regista del terzo episodio.

L’uomo dei cinque palloni di Marco Ferreri con Marcello Mastroianni, Catherine Spaak, Ugo Tognazzi, Marco Ferreri.  Lungometraggio censurato e ridotto (di quasi un’ora) a episodio dal produttore Carlo Ponti (uscirà in Francia nella versione originale, intitolata Break-Up, solo quattro anni dopo), che conserva comunque tutta la carica anarchica del suo racconto bizzarro e paradossale. Un’allegoria magistrale di un uomo insoddisfatto, solitario, alla ricerca di una perduta riappacificazione con se stesso e del proprio punto di rottura: tutte le considerazioni affiorano in modo sublime dai dettagli, da certi atteggiamenti comportamentali che, una volta colta la chiave di lettura, acquistano un significato complesso (e folle) entusiasmante. È da qui che Ferreri comincia a rinvenire le matrici grottesche nelle astrazioni.

La moglie bionda di Luciano Salce con Marcello Mastroianni, Pamela Tiffin, Raimondo Vianello. Il terzo episodio è il più debole di tutti (e verrà riproposto in Ricchi, ricchissimi...praticamente in mutande). Contiene, in parte, lo stesso tema del capitolo diretto da De Filippo: “Come sistemare le mogli ingombranti”. Lo spunto è intrigante ma la sceneggiatura di Castellano-Pipolo-Salce (da un soggetto di Goffredo Parise) non è all’altezza, mentre la messinscena è poco sagace e inventiva: non è chiaro il motivo per cui il protagonista voglia sbarazzarsi della moglie, la drammaturgia si dilunga senza coesione, pur contemplando parti senz’altro gustose. Ingannevole la sequenza onirica in apertura: introduce il tema della gelosia senza dargli seguito e lascia aperto/scoperto, per tutto l’episodio, un piano della fantasia che confonde (male) la realtà.