Recensione, Thriller

OCCHI NELLE TENEBRE

Titolo OriginaleBlink
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1994
Genere
Durata106’

TRAMA

Una violinista cieca dall’infanzia riceve un trapianto di cornee e vede il volto di un serial killer: la vista è ancora sfocata, ma un detective le crede.

RECENSIONI

Questo Terrore semiCieco richiama una miriade di thriller (da Gli Occhi del Delitto a Gli Occhi della Notte) che hanno sfruttato il rafforzativo “donna+vittima+nelle/tenebre” per creare maggior angoscia: la variante è che la bella, brava Madeleine Stowe (commovente nei primi approcci col mondo visivo) è in via di "guarigione" e la vista le gioca dei brutti scherzi, percezioni ritardate di ciò che ha visto (un espediente che permette di mescolare le carte, non si sa mai se le minacce siano concrete o meno). Apted, regista da sempre diviso fra l'impegno dei documentari e i lavori su commissione, dove ha cercato indirettamente di affrontare temi civili, socio-politici ed ecologici a lui più cari (i Gorilla nella Nebbia di Sigourney Weaver, gli indiani di Cuore di Tuono), è un abile professionista, crea tensione e, oltre alla suadente fotografia di Dante Spinotti, sono tutte da godere le sue raffinate ed inquietanti soggettive deformanti. La prima sceneggiatura dell’attrice Dana Stevens parte bene con le annotazioni sulle reazioni di una donna che è rimasta cieca vent’anni (non si rende conto se è bella, osserva incuriosita il modo di vestire delle altre), si butta a capofitto in una love story con schermaglie amorose che è il tallone d’Achille dell’intero intreccio (mal resa ed inverosimile: o è in gran parte colpa del modesto Aidan Quinn?), per poi perdersi nella mediocrità (era sua intenzione disegnare una figura femminile forte e dominatrice, in linea con il finale, ma non le riesce) e nelle evoluzioni di grana grossa (lei che, di nascosto, fugge da chi la protegge; lui che la lascia andare via nonostante sappia i pericoli che corre). Madeleine Stowe (nella finzione) suona il violino nel (vero) gruppo irlandese dei Drovers.