TRAMA
Nella siciliana Giancaldo, nel dopoguerra, il piccolo Totò, insistendo e promettendogli un aiuto con la licenza elementare, riesce a farsi amico Alfredo, il proiezionista del cinema del paese. Da grande lo sostituisce.
RECENSIONI
Atto d’amore, prima di tutto, verso il cinematografo, stile L’Ultimo Spettacolo. Nella sua versione ultima, ha estasiato critici e pubblico di mezzo mondo: per i primi c’è il piano nostalgico che rievoca un periodo in cui la “sala dei sogni” era protagonista assoluta, passando dalle citazioni filmiche alle reazioni del pubblico in sala; per il secondo c’è il mestiere nel toccare i tasti giusti della commozione, richiamando il cinema più popolare (la storia d’amore…è già “un film”) o pescando con inventiva dalla viva memoria (l’immaginaria Giancaldo prende il nome dalla montagna che sovrasta Bagheria, paese natio di Tornatore). Verso la fine questi due piani si congiungono e la malinconica nostalgia stringe il cuore, indistinta fra il vissuto del protagonista, il suo rapporto con l’indimenticabile figura (chiave di tutto) del proiezionista/Noiret e il ricordo di un universo di celluloide in via di dissoluzione, di cui il film diventa canto solenne o requiem. Il messaggio, però (sempre per bocca di Noiret), è di andare avanti, senza guardarsi indietro, pena uno straziante quanto inutile pianto. Contano montaggio e minutaggio: il film venne presentato con poco successo al Festival Europa Cinema di Bari in una versione di 173’ (in parte recuperata in un DVD del 2007 da 168’), dove è evidente la propensione dispersiva e barocca del regista. Venne distribuito nei cinema, con minutaggio di 157’, senza suscitare interesse. Il produttore Franco Cristaldi, allora, chiese a Tornatore di rimettere mano al montaggio per presentare l’opera al Festival di Cannes: questa versione di 123’ (l’incontro fra Totò ed Elena nella seconda parte è pesantemente ridotto) vinse il Gran Premio della Giuria e poi, in un ulteriore versione internazionale di 118’ (in cui scompaiono la prostituta e Brigitte Fossey), l’Oscar come miglior film straniero.