TRAMA
Marcos incontra Juan in un negozio mentre quest’ultimo sta mettendo in atto una truffa. Truffatore anch’egli lo aiuta a diistricarsi da una situazione improvvisamente difficile. E’ l’inizio di un rapporto di affari?
RECENSIONI
Ed eccoci qui a fare i conti con un cinema di scrittura che se ha un referente addirittura marchiano (il grande David Mamet, in particolare LA CASA DEI GIOCHI) riesce a tessere una tela di buona tenuta, complicata quanto basta per imbrigliare l'attenzione e creare suspense per tutta la durata del film. Due truffatori si incontrano (quanto casualmente?) e si trovano per le mani (quanto casualmente?) la possibilità di fare un colpo serio, un colpo che va ben oltre i pochi spiccioli che rescono a rimediare quotidianamente con imbrogli, trucchetti e espedienti vari. Lo spettatore si sente più furbo dello sceneggiatore e gioca ad anticiparlo ma il dubbio su chi stia imbrogliando chi e se, tra i due, ci sia effettivamente qualcuno che giochi sporco rimane fino all'imprevista (?) conclusione. Il regista non sembra molto preoccupato di rendere accattivante la messinscena, facendo leva su uno script piuttosto solido, fa un largo uso di macchine a mano, segue passo passo i due protagonisti di cui disegna un ritratto forse troppo frettoloso e convenzionale prima di inserirli nel principale meccanismo tramico, dissemina il film di false piste; in una Buones Aires in cui onesti e disonesti si confondono, il ribaltamento è sempre dietro l'angolo e si rivela all'improvviso come preambolo del successivo: verità e finzione si mescolano nelle scatole cinesi di un plot molto studiato, fortemente legato all'ingranaggio e poco allo spessore. Alcuni scivoloni di tono ci sono, più di un'ingenuità fa capolino, soprattutto nel tentativo del regista di rendere accattivanti certi passaggi dialogali (il Bielinski per l'appunto non è Mamet, non ha la sua straordinaria capacità di far trapelare, dall'analisi dell'individuo, un sottofondo sociale sempre perfettamente delineato) ma pur con questi limti, il film, senza giustificare certi entusiasmi, diverte innegabilmente.
