Drammatico, Netflix, Western

NOTIZIE DAL MONDO

Titolo OriginaleNews of the World
NazioneU.S.A., Cina
Anno Produzione2020
Durata118'
Tratodall'omonimo romanzo di Paulette Jiles
Fotografia
Scenografia

TRAMA

Texas. 1870. Il capitano Jefferson Kyle Kidd si sposta di città in città per condividere con gli abitanti le ultime “notizie dal mondo” pubblicate sui giornali americani. Sul suo cammino incontra una bambina, Johanna, unica sopravvissuta all’agguato a una carovana. Ha tratti occidentali ma è vestita come un’indiana. È infatti orfana di una famiglia di coloni sterminata dai Kiowa e poi adottata dalla tribù. Al capitano sarà dato il compito di accompagnare la piccola dai suoi zii, nel nord dello stato. I due dovranno affrontare un viaggio molto lungo e denso di insidie.

RECENSIONI

Tom Hanks rappresenta da sempre la parte buona dell’America, quella che il mito ha provato a tramandarci ma la realtà ha contribuito progressivamente a demolire. L’umanità che trasmette a ogni personaggio a cui dà vita è il punto forte delle sue interpretazioni, efficaci sempre, ma nel silenzio, quando sono gli sguardi e il non detto a parlare, ineguagliabili. Nel suo ampio curriculum mancava un western. Due miti finiscono quindi per confrontarsi, un genere e un attore, e il loro punto di incontro è nella trasposizione dell’omonimo romanzo di Paulette Jiles, sotto la guida di Paul Greengrass. Il regista britannico, alla seconda collaborazione con Hanks dopo Captain Phillips - Attacco in mare aperto, mette il suo mestiere a servizio di un racconto edificante che la presenza della star americana valorizza ma priva di ogni ombra. La storia ricalca quella di Sentieri selvaggi, ma cambia le pedine del gioco: là un uomo cerca una bambina rapita dagli indiani, qui il protagonista trova una bambina, la piccola Johanna, rapita dagli indiani e da loro cresciuta, e la deve riportare ai parenti rimasti. Il film procede lineare, ponendo varie difficoltà sul cammino dei due protagonisti, strana coppia apparentemente male assemblata, fino a una presa di coscienza risolutiva che è già scritta nei primi minuti di visione.

Come spesso accade in molto cinema contemporaneo che rilegge la Storia, il passato serve per parlare al presente e non è difficile immaginare in quel paese, cinque anni dopo la fine della Guerra Civile, ancora spaccato in due e non coeso, l’America di oggi, con le sue contraddizioni e i suoi conflitti. La sceneggiatura non va di fino nel creare parallelismi e occasioni di confronto, ribadendo il ruolo centrale dell’informazione e della cultura nel percorso di acquisizione di consapevolezze tese a un bene comune. Non a caso la professione del protagonista, il Capitano Jefferson Kyle Kidd veterano di tre conflitti, è quella di girare di paese in paese per leggere a masse analfabete cosa accade nel mondo, aprendo loro gli occhi su realtà sconosciute e facilmente manipolabili. Se la scrittura cade nel didascalico, la regia si prende il suo tempo che non prevede una scansione frenetica, come siamo lecitamente portati a pensare (stiamo pur sempre parlando di colui che ha creato e portato al successo l’adrenalinica saga di Jason Bourne), ma prova ad aderire al ritmo interiore dei personaggi e alle loro tappe evolutive nella ricerca di una nuova identità. L’approdo troverà un terreno comune negli affetti, in grado di abbattere ogni muro, che sia linguistico, etnico o sociale. Il percorso non offre particolari sussulti, ma racconta in modo classico una storia in fondo universale dove il viaggio diventa percorso di formazione. La piccola Helena Zengel tiene testa con spontaneità al carisma di Hanks. Di grande aiuto, per evocare le atmosfere del vecchio West, le sonorità mai banali di James Newton Howard.