TRAMA
L’autore del documentario, ottenuta gradualmente la fiducia degli ambienti anarchici carraresi, ci introduce agli incontri, alle manifestazioni, permettendoci poi di assistere in un clima più rilassato, quasi famigliare, al lavoro svolto quotidianamente in tipografia; sì, proprio quella tipografia dove gente come Donato Landini e Alfonso Nicolazzi (con quest’ultimo, figura generosa e carismatica dell’anarchismo italiano, deceduto purtroppo alla fine delle riprese) continua a stampare l’Umanità Nova, che da decenni rappresenta il punto di vista sullo scenario politico della Federazione Anarchica Italiana. Con loro e con altri attivisti dai differenti percorsi personali (uno storico, un insegnante, un ex partigiano) si discute a ruota libera, passando dal ricordo commosso di Gaetano Bresci alla dolorosa epopea della guerra civile spagnola; dai primi sussulti ottocenteschi dell’anarchismo in Toscana fino ai subdoli meccanismi della repressione statale, con la strage di Piazza Fontana e la trappola infame fatta scattare intorno alle figure di Valpreda e Pinelli; per arrivare poi ad episodi ancora più recenti come la partecipazione degli anarchici alle manifestazioni contro il G8 ligure, una presenza quasi ignorata dalla stampa borghese.