Arti Marziali, Recensione

NINJA ASSASSIN

NazioneU.S.A.
Anno Produzione2009
Durata99’

TRAMA

Una ricercatrice forense dell’Europol indaga sui nove clan che, da mille anni, addestrano ninja assassini micidiali ingaggiati in tutto il mondo. Diventa un bersaglio e la difende Raizo, ninja dissidente cui il clan ha ucciso l’amata.

RECENSIONI

Dopo il cult V per Vendetta, per quanto nella sceneggiatura di Matthew Sand e Jim Straczynski ci siano motti e dialoghi che lasciano il segno, James McTeigue s’affida meno al verbo e al pathos drammaturgico, preferendo i combattimenti mirabolanti con arti marziali, agiti più con acrobazie che affidati a fili invisibili. Il racconto, soprattutto nell’ambito di genere orientale, è del tutto topico e il sangue digitale impazza fino all’esagerazione splatter (nella prima scena, i corpi sono letteralmente vivisezionati). Fra azione violenta, stereotipi e coordinate grossolane, il regista eleva la materia confermando un tocco personale, nel momento in cui continua a seguire percorsi “romantici” che, anziché entrare in contrasto con le ragioni dell’azione, la esaltano; reitera, anche, il forte legame fra amore e vendetta, il ruolo “storico” della tradizione (in V per Vendetta c’era un bombarolo rivoluzionario con ideali cavallereschi, qui impera la cultura millenaria dell’arte marziale), gli ideali desueti, la matrice fumettistica. La messinscena stilizzata e, per quanto possibile, “classica” (senza troppi vezzi alla moda fra scene mosse ed effetti digitali), alla ricerca del tocco di classe figurativo e dell’inquadratura barocca, non dimentica di ascoltare il “cuore”, quello che (s)muove il protagonista (Rain, ottima presenza scenica, è una popstar coreana), cui sono riservati i flashback nel Tempio d’Apprendimento stile ‘Kung Fu’ e la bellissima scena in cui i due partner, nel dormitorio, amoreggiano a distanza ascoltando i battiti del muscolo cardiaco. Del resto, è un dettaglio fondamentale del racconto che ci si salvi con il cuore spostato a destra. Non memorabile, ma nemmeno meritevole del massacro critico di cui è stato oggetto.