Horror, Recensione

NIGHTMARE DETECTIVE

Titolo OriginaleAkumu Tantei
NazioneGiappone
Anno Produzione2006
Genere
Durata106'
Sceneggiatura

TRAMA

Una brava detective, Keiko Kirishima, s’imbatte in due misteriosi suicidi. Sembra che i due incidenti siano connessi al fatto che le vittime abbiano composto con il loro telefono cellulare il numero “0” poco prima di morire. Keiko trova alcune informazioni riguardanti un uomo soprannominato “Nightmare Detective” che ha la capacità di entrare dentro i sogni.

RECENSIONI

Confermata appieno la tendenza, dell'ultimo cinema orientale, a demolire la facciata della modernità (Zhang-ke, K. Kurosawa). Tsukamoto ne smonta gli aspetti costitutivi: i figli della metropoli covano il desiderio di morire; il cellulare, gingillo meccanico del quotidiano, si riscopre vettore primario della voglia di farla finita; l'acqua non purifica, ma lorda ulteriormente i topi nella trappola di cemento; lo sfondo asettico, che si ripete in un groviglio infinito di tubi, è il cielo sporco sotto il quale siamo condannati a esistere. Malgrado l'esigenza ultima di comprensibilità narrativa, che sfocia nel finale d'ufficio (inserendo un fondale di speranza, vera novità nella filmografia dell'autore), il film buca il genere in virtù dei complessi livelli di lettura che lo attraversano. Tiene inoltre a dovere le maestranze dell'inconscio, ripassa il consueto tunnel dell'orrore (piani paralleli, mutazioni, interiora, spremute di sangue) e pesca stralci di grande visione, compreso il magnifico ralenti in cui l'assassino (il regista') fende il colpo che suicida lo spettatore.