TRAMA
Nel 2080 il genere umano è quasi estinto a seguito di una guerra nucleare. I cyborg vengono impiegati come forza lavoro. Alcuni di essi, provvisti di DNA umano, iniziano a ribellarsi, capitanati da Cypher. R è un poliziotto incaricato di catturare i cyborg devianti.
RECENSIONI
Resta davvero un mistero il motivo per cui molte produzioni kolossal, orientali ma non solo, nel momento in cui decidono di affrontare un soggetto fantascientifico non trovano di meglio che saccheggiare un immaginario più che consolidato. Anche "Natural City", dalla Corea del Sud, si limita a riciclare, con solido mestiere ma poca verve, i pilastri del genere. La storia ricalca infatti la contrapposizione tra androidi e umani di un caposaldo come "Blade Runner" e anche l'estetica non si distanzia molto dal film di Ridley Scott, con l'aggiunta di fondali digitali che vorrebbero dare un tocco apocalittico ma tradiscono sempre la loro natura di sintesi. Non manca poi, soprattutto nelle scene d'azione, un occhio alla saga dei fratelli Wachowski, unici fautori di una vera rivoluzione tecnologica nel modo di concepire l'applicazione degli effetti speciali al cinema. Quanto alla sceneggiatura, parte in modo molto confuso, accumulando personaggi di cui non si capiscono le motivazioni e situazioni dalle dinamiche ignote. Poi, poco prima del punto di non ritorno per lo spettatore, il copione inizia a delineare con maggiore chiarezza i caratteri e i perché del racconto, che si evolve in un melodramma cupo e pessimistico. Nonostante la totale assenza di originalità, l'abbondare degli stereotipi e la banale ripetitività di situazioni prevedibili, si percepisce comunque una ricerca nella composizione delle inquadrature e almeno un'immagine, patinata (che non e' per forza un demerito) e poetica, si fissa nella memoria: la giovane droide in procinto di scadere seduta su una panchina in riva al mare, in attesa della fine definitiva. Qualche momento riuscito, unito a un'indiscutibile professionalità (il regista Byung-chun Min ha già diretto "Phantom: the Submarine"), non bastano però a sollevare il lungometraggio da una roboante routine, in cui conflitti visti e stravisti finiscono per sonnecchiare insieme all'interesse dello spettatore.
Al film e' abbinata un'iniziativa benefica: la Moviemax, che distribuisce il lungometraggio, devolverà il primo giorno di incasso ai bambini colpiti dallo tsunami nel sud-est asiatico.