Amazon Prime, Drammatico, Recensione

NANNY

TRAMA

Aisha, senegalese a New York, trova impiego come tata da una coppia benestante: ha bisogno di soldi per far venire dall’Africa il figlio di sette anni ma la padrona di casa, assente e inaffidabile, dimentica di pagarle i numerosi straordinari.

RECENSIONI

Per quanto l’acquisto da parte della Blumhouse e la firma di un’autrice originaria della Sierra Leone lo abbiano fatto pubblicizzare come un horror alla Jordan Peele, tecnicamente non lo è, nel momento in cui le parche manifestazioni orrifiche sono visioni/incubi/allucinazioni/suggestioni allegoriche e non conclamate. Semmai siamo di fronte ad un realismo magico che intende riallacciarsi alla cultura e al folklore africani, con la figura della nonna sensitiva e il mito delle sirene. L’esordio nel lungometraggio di Nikyatu Jusu, autrice di corti in cui ritraeva spesso figure femminili nere che si sentono fuori posto negli Stati Uniti, rimarca con forza la differenza fra l’immigrata Aisha, che sente la mancanza della terra natia, e gli afroamericani di New York che, di Africa e sue tradizioni, sanno poco e niente. Insinua, inoltre, l’inquietante correlazione fra tragedia e paradossale atto sostitutivo di ricchi che affidano la prole a poveri costretti ad abbandonare la propria: la scrittura semina potenziali nessi e vendette soprannaturali alla Nocebo, figlie del senso di colpa e del legame ‘stregato’ fra madre e figlio (di nome Lamine, ‘il prescelto’). I segnali non vanno ignorati: la muffa si propaga, l’elemento acquatico annega, la sirena sfingea potrebbe essere tanto salvifica quanto letale, lo stress lavorativo uccide (la bambina dei bianchi che, oltretutto, parla apertamente di gelosia del ‘prescelto’). Per densa e magnetica mistura di realtà solo soggettivamente incubale, viene in mente Servant di M. Night Shyamalan e Tony Basgallop (anche per la figura dell’instabile padrona di casa) ma l’opera trova cifre personali nell’intensità dei tocchi lirici e nella prova straordinaria di Anna Diop, le cui espressioni sono la mappa per leggere tutte le sensazioni ed emozioni in campo.