MY ONE AND ONLIES

Anno Produzione2006

TRAMA

Gli ultimi giorni di una storia d’amore ormai al capolinea, con il giovane protagonista sempre pronto a inseguire ragazze per le strade di Budapest, alla ricerca di nuovi incontri e ulteriori rapporti.

RECENSIONI

Videoclip ungherese

Il giovane ungherese Gyula Nemes viene definito come un rappresentante della "nouvelle vague mitteleuropea". Il suo film è un delirio visivo in cui attraverso una forma sovraeccitata fatta di accelerazioni, viraggi, desaturazioni, passaggi al bianco e nero e il rifiuto di una narrazione tradizionale, si racconta l'amore tra due ragazzi, ovviamente borderline, alternato ai tentativi di abbordaggio del protagonista lungo le strade di una irriconoscibile Budapest. Alla faccia, guai mai, della linearità e senza un punto di arrivo. Pare un lungo videoclip, con qualche battuta simpatica, un po' di squallore giovanile buttato lì senza alcun approfondimento, la pretesa di un sentimento puro anche solo per un attimo e la musica martellante del Dj Palotai (uno dei dj più popolari sulla scena underground della capitale ungherese) ad incollare l'incollabile.
Insopportabile e già irrimediabilmente datato.

Per buoni 75' minuti, il regista segue il protagonista nella sua dolente ricerca di una ragazza con cui unirsi sessualmente. Appassionante quanto un saggio sull'amore e sul sesso di Willy Pasini, il film d'esordio del giovane studente ungherese “vive” formalmente della confluenza di analogico (riprese in 16 mm) e digitale (in postproduzione), ma non si va oltre un modesto saggio di diploma con soluzioni stilistiche gratuite, musiche alla moda sparate al massimo. Dopo averci ammorbato per più di un'ora con l'erotomania “matta e disperatissima” del protagonista, che non pensa ad altro che a quella cosa lì, impiega i restanti cinque minuti a suggerirci che, in fondo, il sesso senza amore è un po’ triste, che la vagina è una parte del corpo come tante. Si vola alto, non c'è che dire.