TRAMA
In una popolata e frenetica Hong Kong, le avventure e la vita quotidiana del maialino McDull e della sua mamma McMug.
RECENSIONI
La crudele, spietata, terribile, ordinarietà della vita. È questo ciò che racconta il colorato, divertente e malinconico film di Toe Yuen attraverso la quotidianità del maialino McDull. Il piccolo non è particolarmente abile in nessun campo ma vuole bene alla mamma McMug (vista attraverso i suoi occhi come la super-protagonista di un videogioco in cui sbaraglia la concorrenza di altre massaie al supermercato) e cerca di soddisfare ogni sua egoistica aspettativa. Gli episodi che scandiscono il film sono molto semplici ma ricchi di incisività: vediamo McDull alle prese con la scuola e lo sport, nel rapporto con la mamma e gli amici e di fronte all'inesorabile succedersi delle giornate. Il maialino ha grandi speranze e affronta ogni giorno come uno sprovveduto "Forrest Gump". Gli basta l'amore materno per credere che la gita a un parco di divertimenti sia un viaggio alle Maldive e capisce a sue spese come non sia propriamente un tacchino a fare Natale. Molto legato alla cultura di Hong Kong, tanto che non tutte le gag risultano immediate, il film abbina un'animazione bidimensionale dei personaggi al 3D delle scenografie. Un contrasto efficace anche per dare risalto alla differenza tra il calore dei protagonisti, animati da pulsioni e vitalità, e la freddezza dell'ambiente cittadino, sterminato e impersonale. Si ride di gusto agli interrogativi di McDull (esilarante il tormentone "Perché un polpaccio diventa un polpaccio?") e si ironizza con sottile acume e senza alcuna retorica su una società altamente competitiva, dove vali per quello che dimostri. Tra i tanti spunti offerti dal piccolo maialino, anche una speranza: la consapevolezza; la lucidità dello sguardo si rivela infatti l'unico strumento realmente efficace per vivere con serenità e intelligenza, anche nel rispetto dei propri sacrosanti limiti. Tra le tante frasi che con sobrietà cadenzano il racconto, una si imprime nella memoria: "L'importante è dare il primo morso, dopo è solo questione di farla finita". I personaggi del film nascono da una serie televisiva assai popolare a Hong Kong (molti i gadget ad essi ispirati) e il film ha vinto nel 2003 il "Grand Prix Annecy" all’omonimo festival.
