TRAMA
Una ricca dama parigina assume come segretario un ladro di fama internazionale.
RECENSIONI
I gondolieri di Venezia cantano esaltati mentre rimuovono la spazzatura, due sedicenti aristocratici si derubano a vicenda per poi fare coppia (dissimulata) ed esibirsi sotto mentite spoglie al cospetto di una donna che vive circondata da impostori (il suo amministratore, ma anche i suoi corteggiatori, costretti a una maldestra affabilità reciproca) e che può pagarsi il lusso di una temporanea sincerità. La commedia sfavillante è il dietro le quinte del melò più disilluso: lamore è il vestibolo fra la suite della danarosa ipocrisia e la stanza del crimine industrioso, ma il miraggio non dura che lo spazio di un amplesso invisibile. Se il Paradiso del titolo originale è una trappola, Mancia Competente è un gioiello di paradisiaca perfezione, il trionfo di una regia di geniale essenzialità: il racconto per immagini rende virtualmente inutili (ma non per questo meno sublimi) i dialoghi, la cui sfrontatezza sensuale e satirica trova impagabile eco visiva (le impertinenti dissolvenze, la rapida presentazione della vedova allegra, la serata narrata attraverso gli orologi, il gioco di ombre fra specchi e talamo) e interpretativa (cast superiore a ogni elogio). Un vertice del cinema hollywoodiano e non solo.
