Animazione, Criminale, Recensione

LUPIN – IL PERICOLO È IL MIO MESTIERE

Titolo OriginaleRupan sansei: Rupan ansatsu shirei
NazioneGiappone
Anno Produzione1993
Durata91’
Sceneggiatura
Musiche

TRAMA

Per aiutare Zenigada, cui hanno tolto l’incarico di catturarlo mettendo al suo posto un killer professionista, Lupin sgomina un’organizzazione criminale nel traffico d’armi: ruba un sommergibile nucleare sovietico e lo usa come esca per attirarla in trappola.

RECENSIONI

Quinto ‘special’ televisivo sulla scia di una delle serie giapponesi più longeve, originali ed azzeccate: nato come manga di Monkey Punch nel 1967, divenuto anime nel 1971, Lupin III (in quanto discendente del ladro e gentiluomo Arsenio Lupin), ha rivisto la luce in una seconda ondata di puntate negli anni ottanta (riconoscibile dal completo rosso, anziché verde) con racconti meno controversi e maggiore tendenza al comico. In quest’opera, invece, per quanto agganciata al finale della terza serie (1985), pare di tornare agli esordi (da cui proviene il regista Masaaki Osumi, chiamato in sostituzione di Osamu Dezaki), per cura a livello di scrittura, per afflato poetico, senso dell’epica, del sentimento, per l’ironia e l’azione sposate anche ad un senso del dolore, dato da rimorsi nel passato e morti apparenti. Felice anche come lungometraggio che, a differenza di altri, non si limita a stiracchiare la durata di un qualsiasi capitolo del serial: c’è il giusto respiro dato alle scene, il racconto è ricco di avvenimenti, ci sono quegli sguardi, quelle pause, quel lirismo che, uniti al forte senso di lealtà, onore, amicizia che lega da sempre questi amabili delinquenti, creano una “magia” poco rinvenuta negli ultimi anni (pur non mancando tracce della nuova politica, fra impronta fumettistica dei personaggi e risvolti più grossolani). La maggiorata Fujiko garantisce, come sempre, l’erotismo e rappresenta un universo femminile avido e sfuggente; il samurai Geimon è il legame con la tradizione giapponese; Gighen il duro con l’anima; Lupin e l’ispettore Zenigada si ritagliano i siparietti più demenziali. Non manca il tema edificante, contro il commercio illegale di armi. La differenza fra Lupin e Diabolik: entrambi se la cavano nelle situazioni più difficili e con improbabili rimedi fantasmagorici, ma il primo si prende meno sul serio. In homevideo è stato ribattezzato Lupin III - Viaggio nel pericolo.