TRAMA
Il giovane Jim trova lavoro nel ranch di Harrison grazie alla raccomandazione del fratello di quest’ultimo, Spur: si dà da fare con il bestiame ma finisce con l’innamorarsi di Jessica, figlia del ‘padrone’ che farà di tutto per non concedergliela in sposa.
RECENSIONI
L’esordio al cinema dello scozzese trapiantato in Australia George Miller, con produzione esecutiva di Simon Wincer (Harlequin) faceva ben sperare ma il suo nome, in seguito, è passato alla Storia solo in quanto omonimo del George Miller di Mad Max. Un anomalo western australiano, con un racconto basato sul poema dallo stesso titolo di Banjo Peterson (1890), figura interpretata da David Bradshaw. La prova di Kirk Douglas, divisa nei due ruoli dei fratelli Harrison/Spur (con gamba di legno), fa la differenza insieme ad una magnifica valorizzazione degli scenari naturali (la regione di High Country), percorsi da cavalli liberi e selvaggi immortalati con riprese aeree, sorta di chimera del racconto da catturare, domare e utilizzare per sovrastare gli ostacoli (la spettacolare discesa finale, lungo la montagna, di Tom Burlinson sull’agognato stallone). Di minore appeal, ma non disdicevoli, le sotto-tracce con amore contrastato e fratellanza burrascosa: la sceneggiatura di John Dixon le dispiega in modo semplicistico e con qualche dialogo aulico di troppo. Un seguito nel 1988.