Animazione

LORAX

Titolo OriginaleDr. Seuss' The Lorax
NazioneU.S.A.
Anno Produzione2012
Durata94'
Tratto dadall’omonimo racconto di Dr. Seuss
Scenografia

TRAMA

Ted è un ragazzino di dodici anni che vive a Thneed-ville, una città in cui tutto è plastificato e l’aria fresca viene venduta in bottiglietta. Ama in segreto la coetanea Audrey che sogna di possedere un albero vero. Ted decide allora di procuragliene uno. Con l’aiuto della nonna Norma entrerà così in contatto con lo strano Once.ler che racconta a Ted la storia del suo incontro, tanti anni prima, con Lorax, un simpatico guardiano della foresta. Non tutto potrebbe essere perduto.

RECENSIONI

Dr. Seuss, all’anagrafe Theodor Seuss Geisel, è uno scrittore e fumettista americano famosissimo in patria. Ha già prestato al cinema alcuni dei suoi testi, disegni e personaggi con esiti alterni (dall’improponibile Il Grinch al discreto Ortone e il mondo dei Chi), tutti consistenti successi d’oltreoceano. Ora tocca a Lorax, una sorta di guardiano della foresta che combatte chi vuole distruggerla, attraverso la Illumination Entertainment, casa di produzione cinematografica statunitense sussidiaria della Universal per il ramo dell’animazione. Dopo il successo non solo commerciale di Cattivissimo me e il mezzo passo falso di Hop, l’incursione nell’universo variopinto e dalle forme morbide e arrotondate di Lorax si rivela un piacevole e innocuo divertissement, blockbuster dagli incassi superiori alle attese negli Stati Uniti nonostante alcune critiche negative. I puristi non hanno infatti gradito i cambiamenti rispetto al testo di origine, dove il personaggio di Once-ler era tutt’altro che positivo e non veniva quasi mostrato. Nella versione cartoon, invece, diventa uno dei protagonisti e viene ampliato il suo ruolo, motivandone il percorso prima di chiusura (pensa unicamente ai propri interessi) e poi di apertura nei confronti del prossimo e delle esigenze del pianeta.

Dal punto di vista prettamente tecnico il film non ha nulla da invidiare ai più illustri colleghi di Pixar e Dreamworks, con un’animazione molto fluida, fondali suggestivi e character design assai efficaci, debitori verso l’universo altrettanto vivace e soffice di Ortone e il mondo dei Chi. L’utilizzo del 3D è piuttosto ludico (ebbene sì, oggetti che ti arrivano in faccia e corse a perpendicolo tipo montagne russe), il che non è per forza un male, nonostante in molti oggi si spertichino per lodare usi “maturi” dove, in pratica,  il 3D c’è ma non si vede. Dal punto di vista narrativo di favola si tratta e come tale deve essere presa, quindi la problematicità c’è ma si resta tutto sommato in superficie. Per cui si ride e sorride alla simpatia delle gag, ci si diverte con l’allegria contagiosa delle canzoni, si appropinqua addirittura la lacrimuccia con la morale green piuttosto spicciola ma ben incuneata. Dell’esplosione di gioia e colori non resta però granché, più che altro una sensazione di levità e calore che scalda il cuore giusto il tempo del film. Ma anche questo non è per forza un male. Inquietante invece, e forse non casuale, la somiglianza tra il cattivo di turno, l’avido Aloysius O'Hare che si è arricchito vendendo aria in bottiglia, e il nostro ex-presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.