Fantascienza

L’ORA NERA

Titolo OriginaleThe darkest hour
NazioneUSA
Anno Produzione2011
Durata89'
Sceneggiatura
Fotografia

TRAMA

Gli alieni invadono Mosca.

RECENSIONI

Che Chris Gorak volesse giocare con lo Sci-Fi era fuori discussione e L'ora nera, snervante per banalità parodica e inutile tentativo di rielaborazione del genere, lo sbandiera spudoratamente. In una Mosca cotta al microonde da alieni invisibili che grazie ad armature elettriche polverizzano l'umanità intera, c'è la lotta per la sopravvivenza di un gruppo di teenager americani, liberati (e responsabilizzati) di fronte a un esito post-apocalittico che disintegra in una frazione di secondo il glamour e gli idoli delle generazioni correnti. I cellulari da onanismo per i social network diventano strumenti per rilevare la minaccia, tanto per dirne una. Quel che resta è il vuoto pneumatico di una messa in scena che nasconde una prima parte da atipica (?) cartolina turistica alla day after per poi costruire uno spazio urbanistico mai così immobile e mal gestito, privo di senso, impraticabile e rigido anche per i personaggi stessi. Inventiva e idee al grado zero. Extraterrestri a parte, i quali (sebbene vittime anche loro di soggettive alla Predator), destano curiosità per la tecnica d'invasione e la loro vera natura: si tratta di entità o di armi utilizzate dall'alto? Basta un po' di elettromagnetismo per svelarne poi i punti deboli. Ma l'aspetto più repulsivo dell'intera operazione è lo statuto oscillante tra la parodia (in particolare l'importazione dell'immaginario americano - Mad Max e altro -  nel suolo russo) e l'inevitabile desiderio di credibilità del dramma che fagocita sbrigativamente la retorica americana del comunitarismo, della presunta meritocrazia del riscatto eroico, dei saldi valori famigliari (l'sms di una mamma che rassicura la figlia a pericolo scampato), etc. Un po' di coerenza avrebbe reso all'assurdità de L'ora nera un suo fascino posticcio. Qui però si abbraccia una delle categorie più (in)definibili: la paraculaggine.