L’OEIL DE L’AUTRE

Anno Produzione2004

TRAMA

Alice (Julie Depardieu) è una giovane fotografa a cui il Ministero dell’Ambiente ha commissionato una serie di foto di siti predefiniti sulle Alpi dell’Alta Provenza. Sostituisce un famoso fotografo che stava svolgendo questo lavoro da sette anni, e che ha misteriosamente interrotto il suo lavoro. L’Osservatorio del Paesaggio riceveva regolarmente il materiale, fino a quando improvvisamente non è arrivato più niente. Non solo le foto, ma nemmeno notizie del fotografo… E viene ingaggiata Alice, che deve ripetere le foto scattate negli anni precedenti, nello stesso luogo, nello stesso giorno e alla stessa ora. Queste circostanze, e il suo carattere particolarmente selvaggio generano una certa tensione. Ma, poco a poco, Alice comincia a comprendere il punto di vista dell’altro fotografo ed a sviluppare un punto di vista più lucido rispetto al mondo circostante, osservando il mondo da punti di vista differenti. Oltre a scoprire i paesaggi scelti da altri, incontrerà persone e situazioni che la avvicineranno sempre più al fotografo che non ha mai incontrato, affrontando un viaggio non solo nello spazio, ma anche nel tempo, sulle tracce di quest’uomo e, forse, a scoprire il motivo della sua scomparsa. Diventando così una vera fotografa.

RECENSIONI

Sterile intellettualismo

Una ragazza sostituisce un collega misteriosamente scomparso, incaricato di fotografare i suggestivi paesaggi delle Alpi Francesi dell'Alta Provenza. Purtroppo il lungometraggio del libanese John Lvoff soffre della "sindrome d'Oltralpe". Ciò che il luogo comune vuole come inutile pesantezza trova infatti sullo schermo adeguata messa in scena: silenzi immotivati, reiterazioni estenuanti, personaggi statici come se fossero sempre in posa per una foto ricordo, sguardi persi nel vuoto, battute di dialogo flemmatiche, mancanza di ritmo e una criptica apatia d'insieme. A prevalere è quindi la noia e il percorso intrapreso dalla protagonista di ricerca di se stessa attraverso l'occhio di un altro non trova nella sceneggiatura un trattamento sufficiente a chiarire motivazioni e punti di arrivo; così come non convincono le caratterizzazioni dei personaggi di contorno, quasi fantasmi nel loro incedere asettico. Le interpretazioni sono conseguentemente fiacche, protagonista a parte (Julie Depardieu, figlia di cotanto padre Gerard), anche se il ruolo non le consente frequenti cambi di espressione.