TRAMA
Mad Dog è un poliziotto quieto che sogna di diventare più coraggioso o un artista. Salva la vita, per puro caso, a un potente strozzino che, per ringraziarlo, gli appioppa una bella bionda di nome Gloria.
RECENSIONI
John McNaughton salta in bocca alle major (quelle che, come in questo caso, impongono al regista di rigirare delle scene dopo i “test audience”), dopo un'onorata carriera da indipendente "maledetto" (a cominciare da Henry, Pioggia di Sangue). Avendo anche affrontato, dopo l'orgia violenta di quell'esordio, delle anomale commedie (Il Cacciatore di Teste), era il regista adatto (secondo il produttore Martin Scorsese) per lo script di Richard Price (che compare nella parte del detective del ristorante), un misto di poliziesco drammatico-realistico-crudo, comicità e sentimento. Nel dosaggio di questi registri il film è bizzarro, nei risultati e negli ingredienti, invece, si rivela un prodotto medio(cre). L'ironia è spesso intelligente, ma si disperde in una calma piatta dove il ritmo è lasco e il contenuto, ai limiti della favola, si fa inconsistente. Robert De Niro cambia barricata e si guarda recitare: interpreta un timido sognatore mentre, intorno a lui, si aggirano gangster e uomini duri, un Bill Murray (che interpreta un comico) che lo cita in Re per una Notte e il regista che lo ricorda-cita con Il Cacciatore (il cervo in città) o Taxi Driver (quando l'attore sogna di impugnare la pistola a due mani). Il migliore in campo, il più d'effetto, ma anche quello con il personaggio disegnato in modo meno banale è Murray, sempre a suo agio nei ruoli di simpatico bastardo. È nei suoi occhi, nel finale, che si prova il primo brivido di tutto il film, è nei suoi sguardi che si ricomprendono in un attimo tutti i temi sfiorati dall'opera: la romantica storia d'amore, la violenza, la solitudine, la ricerca dell'amicizia. Uma Thurman, invece, recita benissimo l'amplesso. Da ricordare la gag di De Niro che canta "I'm just a gigolo" e la scazzottata finale.