TRAMA
Nino è una donna di circa quarant’anni che ha vissuto una vita agiata nell’Unione Sovietica, ma che nella moderna Georgia si trova nella difficile condizione di doversi adattare ai cambiamenti. Nino ottiene un grande prestito con alti interessi e poco a poco si trova immersa nei debiti. È così intrappolata in un circolo dove non vede via d’uscita (dal sito della Biennale).
RECENSIONI
Piccolo film georgiano metafora di una crisi, Kreditis Limiti racconta una donna che fa debiti per pagare altri debiti. In uno Stato post sovietico tentato dalla logica occidentale dei mutui sub-prime, la parabola di Nino è una corsa per trovare altri soldi, guadagnare tempo: sulla propria strada incontra di volta in volta condizioni simili, rifiuti egoistici, impotenza o solidarietà. Nella nuova denarocrazia degli anni 10, addirittura, Nino prova a ritagliare spazi sentimentali come lennesimo debito contratto per organizzare una festa allanziana madre. Fallito il tentativo umanista, però, riprende il suo movimento: possibile tentativo di resistenza dei sentimenti alla degenerazione tardo-capitalista, il film di Salomé Alexi si limita al pedinamento della protagonista. Assunta lunica idea di fondo, dunque, lintreccio procede seguendo Nino in modo automatico, illustrando i vari aspetti di una situazione, suggerendo le possibilità (la rete di aiuti tra gli amici) e mostrando le conseguenze. La tesi è sviluppata: siamo prigionieri nella gabbia dei soldi, ogni tentativo di spezzarla è un girovagare vano e senza uscita.
