TRAMA
Jean Senac, poeta franco-algerino, è sorvegliato dalle autorità di Algeri. Appoggiata la causa di alcuni studenti esclusi da un festival teatrale perché il loro dramma è recitato in francese, ne diviene amico rendendosi ispiratore di una battaglia di libertà che si concluderà tragicamente.
RECENSIONI
"Non esiste la libertà ma solo la battaglia per conquistarla".
Coprodotto dai fratelli Dardenne, il film è un racconto edificante, tratto da una storia vera, che, partendo dalla chiusura di una piccola città dell'Algeria - un Paese dove si pubblicano quotidiani in cui "solo la data e il prezzo sono veri" - nella quale un gruppo di ragazzi cerca faticosamente di trovare modo e spazio per dedicarsi al teatro, parallelamente disegna la figura dell'intellettuale Sedac che incrocerà le loro strade segnandone in modo indelebile le esistenze. Tra dialoghi molto lambiccati e un po' improbabili (ma come sono maturi questi ragazzi, quanta saggezza...) e situazioni che lamentano un evidente sforzo di realismo, si abbozza il ritratto contemporaneo di una nazione imbavagliata dal fanatismo islamico e quasi allo sfascio in cui questi giovani animati dallo spirito dell'arte trovano nel poeta omosessuale Sedac il proprio mentore: l'uomo rappresenta il nuovo che viene ostacolato dal regime, che oppone all'intolleranza dell'autorità la forza della poesia e per il quale si profetizza, a un tratto, una fine pasoliniana. Piuttosto didascalico, LE SOLEIL è un film a tesi con tutti i limiti di un'operazione del genere, un dramma politico non poco semplicistico in cui i fatti si affrettano uno dietro l'altro senza sufficiente elaborazione, che si pregia solo di un finale vibrante e sentito, il momento migliore di una pellicola per altri versi dimenticabile.
